“C’è un attacco in corso, non è suonato nessun allarme… Ci sono traccianti della contraerea… Sentiamo colpi in direzione del mare…”. Massimo Giletti, ha condotto Non è L’Arena in collegamento da Odessa, in Ucraina.
“Oggi c’è qualcosa di strano, abbiamo visto auto crivellate di colpi con feriti a bordo. Il fatto è insolito perché qui è ancora una zona tranquilla“, commenta Giletti. Ci racconta di feriti e mostra i cavalli di Frisia nelle strade della città. La puntata di Non è l’arena, in diretta dall’Ucraina, resta la più coraggiosa di sempre nella storia della tv italiana. Non è la prima volta che Giletti parte con il caschetto e il giubbotto antiproiettili con la scritta “Press”.
Attimi di tensione per Massimo Giletti e per il suo cameraman. In piena diretta si è trovato al centro di un attacco inaspettato. Colpi di sparo, rumori di bombardamenti in lontananza e il cielo illuminato dai traccianti della contraerea: “Sentite i colpi, si sentono nell’aria, la situazione è molto tesa. Non sappiamo cosa sta succedendo, non so quanto tempo possiamo restare fuori. Non c’è stato l’allarme, ora ci stanno facendo cenno che dobbiamo rientrare”. Il cameraman riprende i militari correre, allontanandosi da Massimo Giletti, costretto a ritornare alla postazione ufficiale. “C’è un attacco, non è stato lanciato l’allarme. Tra qualche istante rientriamo, siamo in un teatro di guerra. È una situazione complicata” . Il conduttore interrotto ancora da rumori assordanti in sottofondo, comunica ai telespettatori che la situazione è ad alto rischio. “Ora devo rientrare, nel luogo dove continuo la diretta” ha concluso, prima di mettersi al riparo.
#nonelarena Massimo #Giletti in diretta da #Odessa, in sottofondo si sentono gli spari: "Stiamo vivendo il momento di un attacco".#guerra #Ucraina https://t.co/LPNI6gPRcq
— Non è l'Arena (@nonelarena) March 20, 2022